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Montale, Eugenio.

Poeta italiano. Compì gli studi a Genova, dove visse quasi ininterrottamente fino al 1926. Stabilitosi in seguito a Firenze, lavorò prima presso la casa editrice Bemporad, assumendo poi, dal 1929 al 1939 la direzione del gabinetto scientifico-letterario Vieusseux. Al termine della seconda guerra mondiale si trasferì a Milano, dove fu redattore letterario del Corriere della Sera e critico musicale del Corriere d'informazione. Nel corso della sua attività M. ricevette alcuni importanti riconoscimenti ufficiali: nel 1967 fu nominato senatore a vita; nel 1975 gli venne conferito il premio Nobel per la letteratura. La produzione montaliana comprende: le raccolte poetiche Ossi di seppia (1925), Le occasioni (1932), La bufera e altro (1956), Satura (1971), Diario del '71 e del '72 (1973), Quaderno di quattro anni (1977); le raccolte di tutte le poesie nei volumi Tutte le poesie (1977), L'opera in versi (1980); la raccolta di trentasei poesie inedite in Diario postumo (1986); le raccolte di articoli Farfalla di Dinard (1956 e 1960), Auto da fé (1962), Prime alla Scala (1981); il volume Sulla poesia (1976), che raccoglie saggi e articoli scritti tra il 1920 e il 1975; le traduzioni di drammi shakespeariani e di poeti lirici raccolte nel Quaderno di traduzioni (1948). Al centro della poesia di M. c'è la problematica della solitudine dell'uomo, costretto a vivere in un mondo ostile, dove tutto trascorre velocemente, in cui ogni speranza, ogni affermazione di valori positivi è destinata a essere frustrata o è senz'altro impossibile. Presa coscienza di questo stato di cose l'essere umano non può che ripiegarsi su se stesso e spingersi alla ricerca di una verità individuale, che non può essere condivisa da altri. Nel tentativo di sottrarsi alla precarietà, l'individuo cerca dunque rifugio nella memoria; tuttavia, secondo il poeta il ricordo, per le trasformazioni che subisce nel corso del tempo, non può "sostituirsi" alla realtà, farla rivivere, e questo ne esclude ogni possibile funzione consolatrice. Anche l'amore non rappresenta per l'uomo la salvezza, in quanto pur fornendo illuminazioni improvvise, pur regalandoci istanti di grande felicità, non ci può garantire sicurezza, durata, in quanto l'oggetto d'amore è partecipe della mutevolezza del mondo. Il pessimismo, che domina nell'opera di M. e che nasce dalla riflessione sulla "crisi spirituale" del Novecento, diventa nell'ultima parte della produzione di questo autore sempre più profondo. In Satura e nel Diario, M. allarga lo sguardo e si occupa non più solo dell'esistenza individuale ma della Storia, il cui senso e il cui svolgimento stesso il poeta fermamente nega (Genova 1896 - Milano 1981).

LE OPERE DI EUGENIO MONTALE

1922
1925
1939
1943
1948
1956
1962
1966
1971
1973
1975
1977
1977
1980
1986
Poesie
Riviere, Accordi
Ossi di seppia
Le occasioni
Finisterre
Quaderno di traduzioni
La bufera e altro
Accordi & pastelli
Xenia
Satura
Diario del '71 e del '72
Otto poesie
Quaderno di quattro anni
Tutte le poesie
L'opera in versi
Diario postumo

1925
1948
1956
1966
1966
1969
1971
1972
1973
1975
1976
1981
1983
Prose
Stile e tradizione
Quaderno di traduzioni
Farfalla di Dinard
Auto da fé
Il colpevole
Fuori di casa
La poesia non esiste
Nel nostro tempo
Trentadue variazioni
E' ancora possibile la poesia?
Sulla poesia
Prime alla Scala
Quaderno genovese

Eugenio Montale